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Cosa si intende con “Spreco Alimentare” e come arginarlo
Per spreco alimentare ci si riferisce al fenomeno della perdita di cibo ancora commestibile che si ha lungo tutta la catena di produzione e di consumo del cibo.
Secondo le stime della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) viene perso o sprecato circa il 30% del cibo all’anno, a livello mondiale.
La perdita si verifica lungo la catena di approvvigionamento alimentare, a partire dal raccolto, mentre lo spreco alimentare avviene a livello di vendita al dettaglio e consumo.
I fattori che contribuiscono allo spreco alimentare, quindi, derivano dall’agricoltura (produzione, raccolta, trasformazione), dalla distribuzione e dal consumatore.
- Nell’agricoltura avviene a causa di alcuni limiti nella conservazione, di situazioni climatiche sfavorevoli, tempi di raccolta inadeguati e anche per l’obbligo al rispetto di norme e standard particolarmente rigidi.
- Durante la distribuzione, invece, possono nascere errori di previsione delle scorte e degli ordini, imballaggi deteriorati e molto altro.
- Dentro casa, infine, gli sprechi dei consumatori sono legati soprattutto all’acquisto di quantità eccessive di prodotti, una scarsa organizzazione delle scorte oppure a una conservazione sbagliata.
In termini di impatto ambientale si tratta di un problema enorme. Le perdite di cibo e lo spreco alimentare rappresentano un grandissimo spreco di risorse usate per la produzione come l’energia, l’acqua e la terra.
Produrre cibo che non sarà consumato porta a sprechi non necessari di fonti fossili, usate per coltivare, spostare, processare il cibo, insieme al metano prodotto dalla digestione anaerobica che si ha quando i rifiuti alimentari vengono buttati in discarica. Queste emissioni contribuiscono in maniera cruciale al cambiamento climatico. In quanto ad emissioni di anidride carbonica, che la FAO stima essere circa 3,3 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente, si calcola che se lo spreco alimentare fosse uno stato, sarebbe al terzo posto tra i paesi che ne emettono di più, dopo Stati Uniti e Cina. Oltre che per le emissioni, lo spreco di cibo è responsabile di una deforestazione sempre maggiore che porta ad una grossa perdita in termini di biodiversità.
Esistono numerose possibilità di riduzione dello spreco alimentare, soluzioni e miglioramenti di tutta la catena di produzione e del consumo del cibo. Dall’investire in infrastrutture post raccolta, alla sensibilizzazione dei consumatori. In merito a quest’ultimo punto, negli ultimi anni, si sono fatti passi avanti. Il movimento contro lo spreco alimentare e la coscienza generale riguardo a questo problema, infatti, si è molto diffusa grazie alle tante associazioni che hanno portato avanti campagne di sensibilizzazione.
È quindi importante ricordare che ognuno di noi può fare la propria parte, attraverso qualche buona pratica per ridurre gli sprechi alimentari:
- organizzare la spesa
- non esagerare con le quantità
- fare attenzione alle etichette, un occhio di riguardo alle date di scadenza
- conservare correttamente il cibo.
Non solo, possiamo scegliere di supportare associazioni che si occupano di recuperare eccedenze alimentari da molteplici donatori della filiera agroalimentare e redistribuirlo alle strutture caritative, come Banco Alimentare.
Vuoi fare la tua parte per sostenere il recupero e la redistribuzione?
Scegli il buono Banco Alimentare come premio dal Catalogo Premi Eco Card.
Scegli la sostenibilità, scegli il re-use.
Fonti:
https://www.bancoalimentare.it/
